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Il mercato dei falsi sbarca su Facebook: la contraffazione diventa social

Non è tutto oro quello che luccica: i social network oltre ad aver facilitato la nostra vita e rivoluzionato per sempre le nostre abitudini di relazione, hanno purtroppo aperto le porte a traffici illeciti e criminali.

Come il mercato dei prodotti contraffatti, che sul web aveva già trovato spazi commerciali fruttuosi, e che non si è fatto attendere a sbarcare su Facebook per lucrare sui prodotti falsi del settore moda e accessori sfruttando una vetrina senza eguali, che coinvolge oltre 1 milione di utenti.

E poco importa se utilizzare profili privati per vendere i propri articoli su Facebook è vietato dal regolamento: navigando sul social network è facile imbattersi in centinaia di pagine che espongono prodotti del tutto simili agli originali, con sconti che superano spesso il 70%.

Si va dalle classiche imitazioni di abbigliamento di brand sportivi, come Nike o Adidas, fino ai gettonatissimi accessori di pelletteria dei marchi del segmento high-luxury, come Hogan, Gucci, Louis Vuitton, passando ovviamente per la tecnologia.

Il copione sembra ripetersi: merce acquistata da stocchisti orientali, in grado di replicare nel dettaglio i prodotti più celebri, esposta su Facebook grazie a veri e propri cataloghi online, accordi presi via chat con i clienti interessati, pagamenti virtuali e spedizioni in tutto il mondo. Il tutto per un volume d’affari da capogiro, che si attesta sui 500 miliardi di dollari l’anno

Ma cosa rischiano i consumatori? Oltre ad esporsi a truffe, raggiri e ad ottenere un prodotto scadente e potenzialmente dannoso per la salute, gli  acquirenti rischiano anche una multa, che può arrivare fino a 7 mila euro.

Un fenomeno da rigettare con forza, per valorizzare il settore del fashion internazionale e soprattutto italiano, grande fiore all’occhiello del nostro Paese.

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